Botteghe e Mestieri

BOTTEGHE E MESTIERI. 

Abbiamo scelto questo nome perché rende bene l’idea di cosa sia per noi il lavoro.
La bottega artigiana nella nostra cultura popolare, come nel Medioevo e nel Rinascimento era luogo di trasmissione culturale di valori, di sguardo alla realtà, di passione al lavoro e attraverso il rapporto tra il maestro e l’allievo e tutto ciò mentre insieme si torniva, si dipingeva, si piallava, si decorava. La bottega, quindi, non è solo un luogo di lavoro, ma anche di trasmissione di una passione alla vita, al bello e punto di incontro di uomini: c’è chi lavora, chi viene a vedere i manufatti e chi viene per scambiare due parole come luogo di ritrovo. La bottega è dunque di per sé una possibilità naturale di relazioni sociali.
Le nostre botteghe vogliono essere, quindi, luoghi ospitali, ordinati e guidati da un Maestro artigiano.
Il Maestro artigiano è colui che trasmette l’esperienza con gusto e passione, accompagna nell’acquisizione delle abilità, dà sicurezza e quindi è portatore di una positività che spesso è fragile in chi viene inserito nella bottega. La positività – costruttività dell’esperienza della bottega sta nel fatto che ciò che viene costruito, prodotto, è frutto del lavoro di tutti ed è un importante rinforzo dell’IO con quindi una valenza terapeutica e di cura.

Lo scopo è di permettere alle persone con disagio di essere introdotte in un’esperienza che tiene conto di più fattori (relazioni, lavoro, integrazione sociale, autostima, gusto del fare) ma è anche in un contesto reale e non artificioso perché ha la dignità del lavoro.

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